Essere giovani a Castel San Giovanni

Questionario di ricerca

L’Oratorio San Filippo Neri promuove un sondaggio per esplorare il vissuto giovanile del proprio territorio.

Il questionario è dedicato a ragazze e ragazzi di 12-24 anni, è anonimo (non va inserito nome o cognome) ed è importante compilarlo singolarmente (senza l’aiuto di amici o genitori). Leggeremo tutte le risposte e daremo valore a opinioni, pensieri, idee.

Il tempo che dedicherai può fare la differenza nel rendere Castel San Giovanni un luogo a misura di giovane.

Se vuoi ricevere informazioni sui risultati del questionario e sullo sviluppo del confronto per dare seguito alle proposte raccolte o per informazioni sul progetto di educativa di strada e territoriale, puoi visionare il sito http://www.osfncsg.com o scrivere una mail a info@educatoridistrada.it.

LINK QUESTIONARIO
bit.ly/esseregiovaniacsg

Christmas Feeling è terminato! 🎄🎅🏻

📌 150 partecipanti 

📌 18 domande

📌 1 vincitore

Vai sulla nostra pagina Instagram (link sotto👇🏻), scopri il talentuoso vincitore 😍🥳 e lo splendido premio 😎🎁

Grazie a tutti per aver giocato con noi e continuate a seguirci… ci sono grandi novità in arrivo nel 2021 🔜👀

https://www.instagram.com/oratoriosanfilipponericsg/

.

.

#educatoridistrada #osfncsg #somethingexcitingiscoming #educativadistrada #csg

Chi sono gli operatori?

L’educatore di strada è un punto di riferimento della comunità, un’antenna del territorio (riceve informazioni e le rimanda), il collante di una rete tra istituzioni, realtà del secondo e terzo settore e la cittadinanza. Riesce a diventare parte di un gruppo, pur restandone sulla soglia. Sa conquistare la fiducia degli altri senza nascondersi o mascherare il proprio ruolo, che dev’essere ben chiaro. È pronto a mettersi in gioco e a gestire il disagio e il possibile rifiuto da parte delle persone che incontra. Nel dettaglio, gli operatori sono Marco e Arianna e alcuni volontari dell’oratorio (Martina, Rebecca e Arianna in foto).

Chi sono gli operatori?

Come si può fare ai tempi del Covid-19?

La strada non è solo un luogo fisico, ma un modo di essere, di entrare in relazione e una prospettiva, anche in altri contesti come, ad esempio, il mondo dei social, oggi più che mai sempre più presenti nelle nostre vite. Le proposte online e offline si uniscono e intersecano in una progettazione più ampia e a lungo termine

Come si può fare ai tempi del covid-19?

Perché a Castel San Giovanni?

Sostenendo i tanti luoghi e occasioni di incontro presenti nella nostra comunità, l’educativa di strada si pone a cavallo tra le diverse realtà. L’approccio mira, all’interno della comunità castellana, ad abbattere il muro dello scetticismo nei confronti di un mondo sconosciuto. Gli educatori del territorio vogliono strutturare ulteriori interazioni tra i tanti gruppi di ragazzi e giovani che spesso risultano essere esclusivi, costruendo un senso di comunità più ampio che consenta di “guardare oltre il proprio naso” e scoprirsi in un nuovo inizio.

Cos’è l’educativa di strada?

L’educativa di strada è un approccio di prossimità dove non è il “servizio” ad attendere gli utenti, ma sono gli operatori ad andare incontro alle persone. Ha come destinatari diretti i singoli o i gruppi informali di preadolescenti e adolescenti che, generalmente, si ritrovano nei luoghi in cui si opera, ma anche i soggetti a rischio di emarginazione, devianza o che già sperimentano situazioni di esclusione. Opera sulla prevenzione del disagio e promozione dell’agio, lavoro di comunità, partecipazione positiva, valorizzazioni delle risorse del territorio e strutturazione di relazioni significative e di aiuto. L’educativa di strada vuole far sì che la strada venga vissuta dalla comunità come un luogo positivo e di crescita.

Il progetto di educativa di strada nasce accogliendo l’invito a essere “portatori della parola di vita […] dovunque le persone si ritrovano e sviluppano relazioni” di Papa Francesco e si struttura su due domande:

1. “Chi si occupa del tempo libero dei nostri giovani?”

2. “Come rendere Castel San Giovanni un luogo a misura di giovane?”

La comunità si dice spesso preoccupata da chi sperimentasituazioni di fragilità, marginalità e disagio, ma pochi in realtà si mobilitano concretamente per andare incontro ai ragazzi. L’Oratorio San Filippo Neri ha scelto e sceglie di farlo ogni giorno, cercando di ascoltarli e sostenerli avendo a cuore le loro ferite, donandosi ed essendo primo testimone di accoglienza, relazione, amore e autenticità. Nonostante i tantissimi giovani, già ingaggiati nelle proposte interne, l’Oratorio promuove una prospettiva pastorale volta a raggiungere anche coloro che hanno abbandonato i percorsi o che al momento sfuggono alle attività oratoriali.

In collaborazione con il team Educatori di Strada, l’Oratorio è riuscito a essere presente in strada, in fascia oraria pomeridiana e tardo pomeridiana, con uscite settimanali nei mesi autunnali e primaverili, incontrando tanti adolescenti e affrontando tematiche delicate e profonde quali difficoltà nelle relazioni familiari eamicali, orientamento alle scelte e ai valori, rapporto con la spiritualità, bisogni e desideri degli adolescenti riguardo al territorio di Castel San Giovanni, uso e abuso di sostanze, speranza nel futuro, l’oratorio come luogo accogliente e denso di valori positivi.

Il lavoro di strada è sempre più lavoro di rete e antenna del territorio, un lungo percorso volto alla strutturazione di un nuovo processo di cura, silenzioso ma nella piena comprensione e consapevolezza che lavorare per il buon crescere dei giovani può far diventare coesa, significativa e valoriale una comunità. L’educativa di strada si attua prevalentemente nella prossimità attraverso le figure dell’operatore che svolge i ruoli di agente di cambiamento – della persona, del gruppo, della comunità – e connettore di reciprocità – tra istituzioni, realtà organizzate, gruppi informali, singole persone, attraverso l’impegno sinergico di tutte le realtà coinvolte. Altra significativa relazione è il collegamento tra la strada e il Polo Volta di Castel San Giovanni, in quanto l’operatore di strada svolgeva il lavoro di educativa di corridoio presso la scuola, in stretta collaborazione con le psicologhe dello sportello psicologico del Centro per le Famiglie del Distretto di Ponente.

Sempre più spesso l’educativa di strada deve saper agire anche online. Il lockdown e l’epidemia da Covid-19 ha aumentato l’utilizzo dei social e di internet. È stata perciò promossa una vasta ricerca socio-educativa denominata “Essere giovani a Castel San Giovanni”: un’indagine che mirava a comprendere maggiormente l’universo giovanile, a ricomporre le diverse pratiche in atto e a innovare la formulazione delle politiche giovanili, valorizzando il giovane e la giovane nell’essere reali protagonisti di una società migliore. La corposa ricerca ha coinvolto attivamente quasi 200 giovani del territorio, che si sono in più occasioni dimostrati entusiasti per essere stati coinvolti e interpellati e di come l’Oratorio volesse sempre di più andare loro incontro fuori dalle proprie mura, anche con modalità alternative e nuove. Per conoscere gli esiti della ricerca èpossibile richiedere la sintesi del report all’indirizzo mail marco.piccoli@educatoridistrada.it

Risulta evidente come occorra, nel prossimo futuro, investire maggiormente e in chiave educativa. Un approccio di controllo, oltre ad essere di breve durata e potenzialmente rischioso, è stato ampiamente dimostrato essere inefficace nel lungo periodo. Ci si deve muovere in una direzione di maggiore presenza, soprattutto nei mesi tardo primaverili (marzo-giugno), quando il paese si popola di gioventù, con maggiore riconoscibilità e visibilità. Ciò non si sostituisce al lavoro paziente e silente caratteristico del lavoro di strada, ma lo corona. Oggi è sempre più evidente,purtroppo, che tanti giovani e giovanissimi sfuggono alle proposte oratoriali, ma risulta altrettanto lampante come la Chiesa non possa essere solo pronta ad accoglierli nell’ipotesi di un loro sperato ritorno, ma debba vederli, avere compassione e correre loro incontro. L’Oratorio San Filippo Neri vuole riabbracciare tanti figli perduti e incontrarne di nuovi, con un progetto pastorale che sceglie di uscire dai propri spazi, accoglienti e sicuri, ma non sempre sufficienti per raggiungere i nostri giovani.

Cosa è l’educativa di strada?