Caro don Paolo,
quello che stai vivendo, e tutta la nostra comunità con te, è un tempo di cambiamento.
Ogni distacco è fonte di preoccupazione e di incertezza, ma la vita stessa ci presenta distacchi più o meno profondi, più o meno dolorosi, che interrompono o modificano relazioni e legami costruiti nel tempo.
Il tuo trasferimento è segno tangibile della provvisorietà di questi legami, umanamente importanti ma destinati a cambiare, soprattutto nella vita di un sacerdote.
In questo caso però il distacco è segno concreto della tua appartenenza al Signore; perché un sacerdote non si appartiene e non appartiene alla sua gente, se non nella fede.
In un passaggio dell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium Papa Francesco ci incoraggia con queste parole:
«Il cristiano è uno ben consapevole che la sua vita darà frutto, ma senza pretendere di sapere come, né dove, né quando. Ha però la sicurezza che non va perduto nessun atto d’amore per Dio, non va perduta nessuna generosa fatica, nessuna dolorosa pazienza. Tutto ciò circola nel mondo come una forza di vita».
In questa giornata così piena di emozioni siamo sicuramente un po’ tristi. Ma il sentimento che prevale è la grande gratitudine. Dire grazie a te, don Paolo, è dire grazie al Signore per essersi preso cura della nostra comunità attraverso una persona, una voce, un cuore ben precisi.
Il tuo impegno tra noi è stato caratterizzato soprattutto dal rapporto con i bambini, i ragazzi e i giovani.
L’oratorio, il dopo scuola, il grest, le vacanze, il GSP, Pievetta, e non solo, sono stati il terreno in cui hai seminato, in cui hai lasciato cadere la tua manciata di semi in modo convinto, fedele.
Tutto è racchiuso nel ripetersi di quel gesto: la manciata di semi gettata con abbondanza e caduta in terreni diversi, diventa gesto di coraggio, di fiducia e di speranza, perché l’esito della semina è incerto.
Il seminatore rischia indipendentemente dal risultato, che sarà visibile solo in futuro. L’essenziale non è nel raccolto ma è nel seminare del bene, nel provarci, sempre e comunque
E tu ci hai sempre provato, anche nella difficile situazione che ci siamo trovati a vivere negli ultimi mesi.
In questi anni noi siamo un po’ cambiati per quello che ci hai trasmesso e donato, ci auguriamo che anche tu sia un po’ cambiato per quello che ognuno di noi e la nostra comunità ti ha trasmesso e donato.
Ora il Signore ti chiama ad una nuova tappa della tua vita sacerdotale. Auguri di tutto cuore e con riconoscenza per il tempo vissuto insieme.
Per tutto questo, e per tanto altro ancora don Paolo, grazie!
Che bel messaggio avete messo assieme per don Paolo. Quello che avete costruito assieme rimarra’ in eterno perche’ costruito col Signore.
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